Problemi nelle Misurazioni Audio

Problemi nelle Misurazioni Audio

Problemi nelle Misurazioni Audio

Ogni appassionato di audio dovrebbe almeno una volta introdurre un accurato fonometro nella propria sala d’ascolto. Ciò è particolarmente rilevante per gli amanti della musica acustica, come il classico, il jazz, il folk, e così via, come me.

Dopo una serata dedicata all’ascolto di diversi generi musicali e osservando attentamente le letture dello strumento, la maggior parte degli audiofili rimane stupita dalla sorprendente modestia dei valori in decibel; solitamente compresi tra 60 e 85 dB. Occasionalmente, il livello scende ulteriormente e solo in rarissimi istanti supera i 90 dB.

Molto più significative dei semplici numeri sono le profonde implicazioni di questi dati. Cosa indicano, in realtà, questi inaspettatamente bassi valori in decibel per i continui sforzi scientifici e pratici volti a misurare la capacità di un componente di riprodurre fedelmente la musica?

Le conseguenze sono sconcertanti, e di seguito ne spiegherò il motivo.

Iniziamo considerando un diffusore dalla sensibilità piuttosto elevata, una caratteristica molto comune e consigliabile al giorno d’oggi. È importante sottolineare che, a parità di altre condizioni, un’efficienza maggiore è generalmente preferibile, in quanto permette di ottenere livelli di pressione sonora più elevati con una potenza inferiore. Ipotizziamo una sensibilità di 90 dB/1 watt. Ciò significa che, ad un livello di ascolto di 80 dB, questo diffusore riceve una potenza complessiva pari a un decimo di watt dall’amplificatore.

È proprio a questo punto che la maggior parte delle riviste specializzate interrompe le proprie misurazioni, mentre sarebbe fondamentale approfondire l’analisi, poiché gli 80 dB rappresentano solo il picco o il livello medio di volume in quel preciso momento. Tutti i dettagli musicali più fini e le informazioni più rilevanti, come le armoniche, i decadimenti, la sensazione di spazialità, le dinamiche, e così via, sono ancora 20-30 dB (o anche più) al di sotto di questo picco di 80 dB.

Quali sono le implicazioni di tutto ciò?

Le informazioni musicali veramente uniche e distintive vengono riprodotte con una potenza infinitesimale, pari a un decimillesimo di watt o addirittura meno!

Ad un livello di ascolto più contenuto, come i 60 dB, che non è affatto raro, diventa cruciale anche una potenza di soli un milionesimo di watt*.

Esempio/Dimostrazione: Un diffusore con una sensibilità di 95 dB/1 watt richiede solamente un millesimo di watt per raggiungere un livello di ascolto complessivo di 65 dB. Tuttavia, i dettagli musicali più raffinati (armoniche, decadimenti, senso dello spazio, ecc.) possono trovarsi a 30 dB al di sotto dei 65 dB, ovvero intorno ai 35 dB. I suoni a 35 dB sono circa 60 dB inferiori rispetto a 95 dB. Ciò significa che qualsiasi informazione musicale a 35 dB, utilizzando un diffusore da 95 dB/1 watt, viene riprodotta con una potenza di circa un milionesimo di watt.

Quale “guru” dell’audio o scienziato si dedica alla misurazione di ciò che accade in un amplificatore quando eroga una potenza compresa tra un centesimo e un milionesimo di watt?

La risposta è semplice: nessuno.

Questo principio fondamentale si applica anche alla misurazione di preamplificatori, diffusori e di ogni altro componente audio. (È inoltre una spiegazione plausibile del motivo per cui alcuni componenti sembrano migliorare con l’uso, un fenomeno noto come “rodaggio”). Finché non sarà possibile misurare scientificamente le informazioni musicali a bassissimo livello, dovremo affidarci al nostro udito, pur con i suoi limiti, e permettere alle nostre orecchie di scegliere il componente che ci regala le emozioni più intense.

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