Leonardo da Vinci, “La semplicità è la suprema sofisticazione.”

Leonardo da Vinci, “La semplicità è la suprema sofisticazione.”

Un giovane produttore spagnolo, Lyric Audio, fa il suo ingresso sulla scena internazionale con una specialità: altoparlanti a banda larga accessibili.

Nel corso degli anni ho potuto osservare una serie di “carriere HiFi”. Alcune di esse seguivano un modello innegabile che si può riassumere così: l’ascoltatore sviluppa le sue ambizioni in termini di qualità sonora, e con l’aumentare dell’età aumentano anche le sue possibilità finanziarie. In molti casi, l’impianto HiFi diventa più complesso e impegnativo. Non è raro che l’utente trascorra molto tempo davanti a un sistema a quattro o cinque vie a tromba, completamente attivo e controllato da DSP, ottimizzato con software di correzione ambientale fino alla perfezione. Lo si gode per un bel po’, si svita e si modifica in tutti gli angoli e le spigoli, e si sembra essere arrivati all’Olimpo del suono.

Ma – l’apparenza inganna. Si diffonde una strana frustrazione. Il passo dopo un tale setup è spesso un altoparlante a banda larga non filtrato, azionato da un piccolo amplificatore a valvole. Forse deve essere così. Forse bisogna aver fatto tutte le tappe di una simile “carriera” per imparare a apprezzare una soluzione di riproduzione pura e semplice. Non fraintendetemi: questa strada non è giusta per tutti. Ma per un numero sorprendente di contemporanei, è la scelta giusta. Il produttore spagnolo Lyric Audio produce altoparlanti per questi casi. E anche per quelle persone che lo sapevano sempre e per le quali non esiste alternativa a una soluzione ridotta al massimo. La cosa bella dei diffusori Lyric è che, grazie a un prezzo relativamente moderato, rendono possibili esperimenti in questo senso. A questo si aggiunge il fatto che non sembrano affatto stravaganti o antiquati, ma si integrano perfettamente in un ambiente abitativo moderno.

Moonriver 6

Il nostro soggetto è la più piccola cassa da pavimento della gamma Lyric È una costruzione riuscita e stilosa, alta poco meno di un metro, in cui naturalmente un solo driver svolge servizio, in questo caso uno da 6,5 pollici. I 93 decibel di efficienza promessi dal produttore sono un po’ ottimistici, perché la cassa crea tale efficienza solo a partire dalla gamma media, al di sotto c’è notevolmente meno pressione sonora. Questo, tuttavia, qualifica chiaramente il trasduttore per l’uso in condizioni abitative reali, vale a dire: non nel mezzo della stanza, ma con una distanza minima dalla parete posteriore. Quanto piccola, deve mostrare il caso individuale, ma 20 centimetri sono del tutto realistici. Non c’è bisogno di temere l’eccessiva eccitazione dei registri più bassi nemmeno così, soprattutto perché il voluminoso tubo reflex esce sul pannello sonoro in basso.

Il Mobile

Il mobile è una costruzione MDF di alta qualità. Come finitura è disponibile solo il vero legno impiallacciato di specie “rovere naturale” raffigurato, la parte anteriore è in generale verniciata nera opaca. I loro bordi anteriori sono smussati nella parte inferiore nell’area del tubo reflex, il che fa sicuramente bene alla cosa dal punto di vista estetico. Anche all’interno del mobile è stato lavorato correttamente con un controfiocco, cosa che trovo molto piacevole per questa fascia di prezzo. Nel fondo degli altoparlanti sono incassate delle bussole filettate, nelle quali possono essere avvitati (possono) i piedini metallici con feltrini. Questa soluzione non è proprio né pesce (disaccoppiamento) né carne (aggancio), ma va bene per il momento. Chi non vuole spendere soldi subito dal rivenditore di accessori, può anche far funzionare il trasduttore senza i piedini.

Il driver

Il cuore della Moonriver 6 in questa versione è un altoparlante a banda larga del fornitore cinese Lii Audio  mod Crysatl 6

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