La riproduzione del suono: tra scienza e arte

La riproduzione del suono: tra scienza e arte

Da appassionato di hi-fi da molti anni, ho sempre cercato di comprendere a fondo i principi della riproduzione del suono e della psicoacustica.

Non c’è praticamente alcuna correlazione tra le misurazioni della distorsione armonica totale (THD) o della distorsione di intermodulazione (IMD) di un sistema e l’impressione soggettiva della qualità del suono di quel sistema.

Le misure della distorsione basate sul segnale (THD, IMD, MTD), che sono basate su una formula puramente matematica che non tiene conto delle caratteristiche dell’udito umano, non lasciano molte speranze di essere mai una misura accurata dell’impressione soggettiva.

Le distorsioni non lineari sono dovute al diverso valore di guadagno che un amplificatore applica per diverse intensità del segnale in ingresso, generalmente indipendentemente dalla sua frequenza. Queste creano nuovi componenti armonici che vengono aggiunti al segnale originale, la cui forma determina quindi gli effetti durante l’ascolto.

La preferenza per la presenza di distorsione rispetto alla sua assenza può apparire inizialmente contraria al senso comune. In effetti, ci si aspetta che, per ottenere le stesse sensazioni desiderate dall’artista, sia necessario riprodurre il brano musicale originale con un sistema che riproduce qualsiasi brano musicale con il più alto livello di fedeltà. Pertanto, tra i vari parametri che caratterizzano i componenti di un sistema, la distorsione non lineare dovrebbe essere il più bassa possibile.

Tuttavia, alcuni costruttori di amplificatori audio progettano i loro prodotti per produrre una certa quantità di distorsione non lineare. Ad esempio, Nelson Pass, un noto progettista di amplificatori, sostiene che una certa quantità di distorsione non lineare può aggiungere calore e musicalità al suono.

In particolare, Pass ritiene che la distorsione di seconda armonica sia particolarmente piacevole. La seconda armonica è un componente armonico che ha una frequenza doppia rispetto alla frequenza del segnale originale. È responsabile di aggiungere un timbro caldo e ricco al suono.

I valvolari sono noti per produrre una certa quantità di distorsione di seconda armonica. Questo è dovuto alla loro caratteristica di funzionamento non lineare.

Alcuni ascoltatori preferiscono il suono dei valvolari proprio per la presenza di questa distorsione. Ritengono che aggiunga calore, musicalità e realismo al suono.

Naturalmente, la preferenza per un tipo di amplificatore o un altro è una questione soggettiva. Non c’è una risposta giusta o sbagliata.

Conclusione

La riproduzione audio è un processo complesso che coinvolge una serie di componenti e fattori. È importante considerare l’intero flusso del suono, dalla produzione alla riproduzione, per ottenere i migliori risultati. Le distorsioni non lineari sono inevitabili in qualsiasi sistema di riproduzione audio, ma possono essere mascherate dal nostro sistema uditivo.

La seconda armonica è una distorsione non lineare che è particolarmente piacevole per l’orecchio umano. I valvolari sono noti per produrre una certa quantità di distorsione di seconda armonica, e alcuni ascoltatori preferiscono il suono dei valvolari proprio per la presenza di questa distorsione.

Fonte: Audio Science Review

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