La manutenzione del disco in vinile

La manutenzione del disco in vinile

Per garantire al sistema giradischi la possibilità di offrire le migliori prestazioni sonore, è necessario che il materiale che gli forniamo da leggere (il disco), sia in buone condizioni. Il prodotto di cui sono costituiti i dischi non è poi così delicato come si crede.

Il vinile, infatti, non è facilmente soggetto ad usura, a patto che, come detto, il giradischi sia ben calibrato, la puntina sia di buona qualità (la punta dello stilo deve essere la più affilata possibile per non “graffiar” i solchi e per entrare nella V ad accarezzare entrambi i lati) e non sia depositato troppo sporco nel disco.

La polvere (in alcuni casi insieme all’umidità e, di conseguenza, alle muffe) è la nemica numero uno degli LP.

Cosa si può fare per proteggere il nostro patrimonio musicale analogico?

Innanzitutto, cercare di evitare un eccesso di accumulo, lasciando i dischi inutilimente all’aria, dal momento che l’impasto in cui è costituito un vinile attira la polvere a causa dell’elettricità statica generata dall’attrito prodotto dalla testina e dall’inevitabile sfregamento della busta di conservazione.

I classici “toc” che fanno parte integrante del solco di un LP sono causati dall’elettricità statica che, ogni tanto, viene scaricata. Sconsiglio l’uso di liquidi antistatici, perché a lungo andare possono formare dei depositi nei solchi, mentre preferisco l’adozione di spazzoline in fibra di carbonio che, oltre a rimuovere parte della polvere superficiale, eliminano una certa quantità di elettricità statica.

Dopo anni di utilizzo, però, arriva il momento in cui i dischi vanno puliti in maniera più approfondita, anche perché le spazzoline, anche le migliori, possono far incastrare una piccola quota di materiale polveroso nella profondità dei solchi.

Il modo migliore per una pulizia approfondita è utilizzare macchine lavadischi di provata affidabilità. Il costo necessario al lavaggio e il tempo dedicato ripagheranno con ascolti che avranno guadagnato un nuovo respiro. Attenzione a usare liquidi che contengano acqua non decalcificata e solventi a base non alcolica, perché l’accumulo di residui nei solchi produrrà una melma poco gradita allo stilo.

Anche l’uso di buste per il vinile in materiale non sintetico aiuterà molto a ridurre la carica elettrostatica e il conseguente accumulo di polvere nel disco.

Poiché l’LP riceve polvere da ogni superficie di contatto, va pulito frequentemente il tappetino del giradischi.

UN’ALTRA importante accortezza da tenere in considerazione nei confronti dei dischi in vinile è il loro stoccaggio. Se collocati in libreria, vanno tenuti rigorosamente verticalmente e non sovrapposti, pena una deformazione irreversibile della lacca causata dal peso della sovrapposizione.

Le ondulazioni di molti dischi, soprattutto di minore spessore, sono sempre causate da un modo di conservazione inadeguato.

Pensate a quale stress è sottoposto un cantilever quando deve seguire le ondulazioni di un disco: ripetute salite e discese della testina non solo generano una scadente capacità di tracciamento, ma producono un’eccessiva usura sia dello stilo che dei solchi.

L’uso di clamp pesanti per “pianare” un disco ondulato non risolvono totalmente il problema, poiché agiscono solo in una limitata area dell’LP, quella centrale dove è attaccata l’etichetta, oltre a richiedere al motore, in fase di avvio, un ulteriore impegno energetico.

 

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